Dopo i community garden, la nuova frontiera sono le community greenhouse. Ovvero leserre condivise, in cui sotto un’unica struttura ci si ritrova a seminare o coltivare piante che potranno, in alternativa, o essere vendute sul mercato o essere impiegate per il proprio orto o giardino. Nel caso di Effetto Serra, progetto da poco avviato a Milano, c’è anche un elemento in più: la solidarietà.
Nella zona della Barona, periferia sud della città, sta infatti andando in scena un percorso direinserimento al lavoro di alcuni ex detenuti del carcere milanese di Opera, oggi agli arresti domiciliari. La serra, che è attiva tutti i giorni e produce ortaggi e aromatiche, per un paio di turni alla settimana e a domeniche alterne si apre al quartiere, accogliendo tutti i cittadini che,su base volontaria, vorranno partecipare ai lavori di coltivazione.
“C’è poi anche un altro servizio che vogliamo offrire”, spiega l’agronomo Davide Ciccaresedell’associazione Nostrale, ovvero una tra le diverse realtà come Punto e Linea e Opera in fiore che hanno messo in piedi o sostengono l’iniziativa: “Nella nostra community greenhouse sarà anche possibile avviare un semenzaio: le piante le cureremo noi, fino a quando potranno essere restituite ai proprietari e piantate nell’orto, in balcone o in giardino”.
Il progetto è partito da poche settimane, ma gli organizzatori si dicono già soddisfatti. “Il nostro target naturale sono le persone che vogliono avviare un orto, e insieme i gruppi di acquisto solidali”, racconta Ciccarese: “Così siamo stati più che contenti quando abbiamo ricevuto la prenotazione delle nostre piante da parte di un ristorante milanese rinomato come Erba Brusca”.
ARTICOLO SCRITTO DA DANIELE BELLERI : LINK